T.S. Eliot

A thousand policemen directing the traffic
Cannot tell you why you come or where you go
T.S. Eliot I cori della Rocca

Pozzi

Qui in basso/ , l’erba folta si torce e si rovescia/in brividi d’argento; io
sono immersa/nell’erba sino alle ginocchia: vedo/ i brividi lanciarsi verso me;
li sento /fluire nel mio sangue, pazzi,insani; /assottigliarsi tutti
ansiosamente/in un fremito solo che ha il tuo nome.
Antonia Pozzi -Vento

Ratzinger

L'essere umano può, interiorizzandolo, dare un carattere più personale al
tempo che passa ,dargli così un nuovo livello di sussistenza nel quale esso
da una parte ha fine come decorso e dall'altra nondimeno gli viene dato un
permanere , una specie di eternità. Il vero modello di come il tempo trasferito
in una nuova compiuta forma della sua sussistenza, contemporaneamente
finisce e può essere reso definitivo, la tradizione cristiana l'ha visto
nell'autodonazione di Cristo sulla croce, nel suo "sacrificio'. :: Nel tempo
matura ciò che è più del tempo così che la fine del tempo diventa anche il
suo compimento.
J. Ratzinger - Il tempo non finirà

Woolf

Perché non esiste una scoperta nella vita? Qualcosa su cui si possa metter le
mani e dire “eccolo”?
Chi sono io che cosa sono, queste domande sempre fluttuanti in me?
V. Woolf - Diario di una scrittrice

Dickinson

Se io potrò impedire/ a un ciore di spezzarsi/ non avrò vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita / o guarirò una pena/ o aiuterò un pettirosso caduto/ a rientrare nel nido/ non avrò vissuto invano
E. Dickinson - Poesie

Byung-chul

Prendiamo nota di tutto senza imparare a conoscerlo. Viaggiamo
ovunque senza fare vera esperienza. Comunichiamo ininterrottamente
senza prendere parte a una comunità. Salviamo quantità immani di dati
senza far risuonare i ricordi. Accumuliamo amici e follower senza mai
incontrare l’ALTRO.
BYUNG-Chul Han - le non cose

Wilde

La gente indossa abiti di seconda mano e mai sia pure per un attimo è
se stessa.
O.Wilde

Gary

La vita fa vivere la gente senza fare grande attenzione a quello che gli
succede
R. Gary - La vita davanti a sè

Slide

Uno dei segreti di un matrimonio felice è non parlarsi e non incontrarsi
mai prima di mezzogiorno

E. Larson

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“ A volte mi chiedevo quale fosse stata la prima cosa a scomparire dall’isola. «Molto tempo fa, quando non eri ancora nata, questo posto era pieno di tante cose diverse: trasparenti, profumate, svolazzanti, brillanti… cose belle, comunque, che tu non puoi nemmeno immaginare.»”

Ogawa Yoko, L’isola dei senza memoria, Il Saggiatore

“ L’ATTENZIONE DEL LETTORE DI QUOTIDIANI NON VA MAI AL DI LA’ DFI CIO’ CHE E’ STRETTAMENTE IMMEDIATO. ESSA SI CONTRAE DIVENTANDO MERA CURIOSITA’ . IL LETTORE MODERNO DI QUOTIDIANI SALTA DA UNA NOVITA’ A UN’ALTRA, ANZICHE’ LASCIAR PAZIARE LO SGUARDO VERSO CIO’ CHE E’ LO ntano e indugiare in esso ….
il dono del restare in ascolto ci sta sempre più abbandonando . NOI PRODUCIANO NOI STESSI. CI SPIAMO “

Byung Chul Han, La crisi della narrazione, Einaudi

Un racconto di un’America che come dice lo stesso autore: “ Ha abbandonato i propri bambini. E una società che abbandona i propri bambini non ha più un’anima.” 

Russell Banks, Il dolce domani, Einaudi

Il racconto di un’educazione alla verità di sè, un’educazione  condotta con un metodo inflessibile colmo di affetto. 

Eric-Emmanuel Schmitt, Madame Pylinska e il segreto di Chopin, Edizioni e/o

Scrivo coccolando i fiori dei campi senza disturbare le gocce di rugiada . Scrivo facendo cerchi nell’acqua per guardare le onde che si allargano e si dissolvono. Scrivo come l’albero nel vento , col tronco di solida intelligenza e il fogliame di mobile intensità. Scrivo con la rilassata sensazione del benessere dopo l’amore, guardando i miei personaggi negli occhi. E cerco di vivere nello stesso modo assaporando ogni secondo, gustandomi la melodia dei giorni, nutrendomi di ogni nota.”

Gardner ha dimostrato che nella mente non c’è un’unica intelligenza fissa, definibile attraverso test (come quello del QI).

In questo volume sono stati tradotti alcuni saggi sulle intelligenze multiple e sui modelli di insegna-mento.

Howard Gardner, Educazione e sviluppo della mente, Erickson

Klara è un Amica Artificiale che in futuro non troppo lontano Ishiguro immagina sarà il regalo d’obbligo per i nostri figli. Ed è proprio lei che ci parla chiedendoci in molti modi se esiste uno specifico umano o se possiamo essere completamente  sostituiti dall’Intelligenza Artificiale.

Kazuo Ishiguro, Klara e il sole, Einaudi

L’analisi di B. HAN ci introduce nella paura del dolore e ci indica le conseguenze del rifiuto collettivo della fragilità che è in ognuno di noi, caratteristica del nostro essere umani..

Byung-Chul Han, La società senza dolore, Einaudi

…“La vita priva di dolore munita di costante felicità non sarà più una vita UMANA. …Chi vuole sconfiggere ogni dolore dovrà anche abolire la morte. Ma una vita senza morte né dolore non è umana, bensì non morta. L’essere umano si fa fuori per sopravvivere. Potrà forse raggiungere l’immortalità, ma al PREZZO DELLA VITA”.

Raccolta di articoli di Pier Paolo Pasolini, che è utile rileggere per riflettere su di noi, su un’Italia che non ha il coraggio di affrontare il sacrificio di cambiare.

Pier Paolo Pasolini, Il fascismo degli antifascisti, Garzanti

…“L’Italia sta marcendo in un benessere che è egosimo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è ora il fascismo. Essere laici, liberali, non significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che apparentemente funziona, con le sue leggi allettanti e crudeli. Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società” (Vie Nuove, settembre 1962).

La vita di un bambino che all’inizio degli anni 60 emigra da un paesino del Sud in una Milano che gli offre lavoro e lo respinge come “napoli”; il dramma di un uomo che desidera un riscatto per sé e la propria famiglia ma resta prigioniero delle contraddizioni della sua cultura di origine. La storia di un individuo che desidera essere un poeta e rischia di diventare un assassino.

Marco Balzano, L’ultimo arrivato, Sellerio

…”è una disdetta essere figli unici. Ti manca una parola importante del vocabolario: fratello. Una parola che vuol dire tantissime cose eccezionali e infatti se ne sono appropriati non solo preti e politici, persone di cui non mi fido, ma anche santi come Francesco d’Assisi“.

Un importante documento scritto dalla direttrice di un carcere che espone con passione le difficoltà della detenzione insieme alla felicità degli obiettivi raggiunti.

Le pagine di questo libro raccontano le storie di chi vive l’esperienza della privazione della libertà e indicano soluzioni non teoriche per rendere gli istituti di pena luoghi dove si possa costruire la rieducazione dell’individuo.

Cosima Buccoliero, attualmente direttrice del carcere di Torino e in passato direttrice del carcere di Bollate, propone una riflessione costruttiva sulle possibili innovazioni in materia di reclusione.

Cosima Buccoliero, Senza sbarre, Einaudi

…“Nel carcere è come se tutto si sovvertisse, la capacità di adattamento delle donne qui diventa incapacità di dividere, di tollerare. è come se non accettassero nulla della loro nuova condizione e, in questa situazione di costante rifiuto, sprofondando in un malessere ancora più grande. Non che si possa fare una graduatoria di chi sta peggio fra uomini e donne: ma le donne sono pervase da un dolore continuo. Stanno male senza tregua”.

Il libro è il racconto dell’ennesima sfida che Torey Hayden, insegnante nelle classi speciali per bambini problematici, raccoglie con coraggio e dedizione.

Il rapporto che riesce a mantenere con Eloise, ferita da molte esperienze traumatiche, è la prova che la relazione affettiva può fare miracoli.

L’autrice, che ci ha stupito con tanti racconti di rinascita di bambini lasciati cadere e seppellire nel loro dolore (Come in una gabbia, Figli di nessuno), ancora una volta ci testimonia che la presenza amorevole può sciogliere le resistenze di un cuore macerato dalla sofferenza.

Torey Hayden, La ragazza invisibile, Corbaccio

…“La gente sottovaluta l’importanza della presenza. Vogliono sapere che cosa hai fatto. E io rispondo che semplicemente c’eri. E t’importava che ci fossi anch’io”.

La vecchiaia e il suo riscatto. I giovani e la commozione per un passato che ritorna. Michka parla con sempre maggior fatica, è sola al mondo ma il bene che ha seminato le sarà d’aiuto nella compagnia di due giovani: Marie di cui lei si è occupata in passato e Jerome che compirà per lei il viaggio che le darà pace.

Delphine De Vigan, Le gratitudini, Einaudi

…“Mi è piaciuta subito. L’ho riconosciuta, sì, è la parola giusta. Ho pensato: prendo tutto. Il sorriso, la tristezza, gli occhi cerchiati. La bambina senza cappotto ai giardinetti. La ragazza con una grossa pancia che sbuca dal cappotto. Il bambino, l’acqua sporca, la condensa sullo specchio”.

Kevin e Viola e la loro avventura nel Parco Nazionale d’Abruzzo insieme a un guardiaparco.

Una storia che avvicina al mondo della natura svelando meraviglie e pericoli a due bambini che incontrano un cucciolo d’orso.

Giuseppe Festa, Il passaggio dell’orso, Salani

Un interessante romanzo che ci catapulta nel mondo dei baby influencer: bambini filmati dai genitori che cercano fama e ricchezza violentando l’intimità dei propri figli.

D. De Vigan descrive i pericoli dell’impatto dei social nella vita dei bambini, facendoci attraversare la sofferenza dei protagonisti.

Delphine De Vigan, Tutto per i bambini, Einaudi

«In this seriocomic offshoot of Cervantes’s gigantic fable, we encounter once more that unstable compound of Catholic faith and Communist sympathy that has contributed its peculiar tension to so much of Greene’s fiction. Why is it that the hate of a man- even of a man like Franco – dies with his death, and yet love, the love which he had begun to feel for Father Quixote seemed now to live and grow in spite of the final separation and the final silence?».

Graham Greene, Monsignor Quixote,

Editrice Penguin

«Era qualcosa di mirabile e al contempo di sorprendente che coloro che avevano reso omaggio al Figlio di Miriam fossero pagani di una terra lontana, che professavano una fede estranea. I più prossimi non Lo avevano accolto, i grandi di Israele non si erano neppure accorti di Lui.. Lo avevano onorato soltanto dei pastori semiselvaggi, due santi vecchi e questi forestieri!».

Jan Dobraczynski, L’ombra del padre,

Editrice Morcelliana

«Mi ricordo che gliel’ho detto (a madame Rosa), molto francamente, bisogna dimagrire per mangiare di meno, ma è dura per una donna che è sola al mondo. Ha bisogno di chiunque altro. Quando non hai nessuno intorno che ti vuol bene, è tutto grasso che ti cresce addosso».

Romain Gary, La vita davanti a sé,

Edizioni Neri Pozza

«L’ora più solare per me

quella che più mi prende il corpo

quella che più mi prende la mente

quella che più mi perdona

è quando tu mi parli».

Alda Merini, Fiore di poesia 1951-1997,

Edizioni Einaudi

«Un uomo piò fare molte cose strane, ma fin quando non ha una teoria in proposito, noi lo perdoniamo. Se invece dietro le sue azioni c’è una teoria tutti gli danno addosso».

Saul Bellow, Il re della pioggia,

Edizioni Feltrinelli

«Wolfe mi aveva ripetuto migliaia di volte che nei casi d’emergenza dovevo usare l’intelletto guidato dall’esperienza».

Rex Stout, Nero Wolfe contro l’F.B.I,

Edizioni Mondadori

«E’ molto probabile che se anche fossi cresciuto del tutto libero dalla tua influenza non sarei mai divenuto un uomo rispondente alle tue attese».

Franz Kafka, Lettera al padre, Edizioni Feltrinelli

«Ma collègue Jo dit qu’on devient vieux quand on commence à radoter et que c’est une maladie qui peut s’attraper très jeune.
Maria, mon autre collègue, que ça vient avec la sourde oreille et les clés qu ‘ont cherche dix fois par jour.
J’ai vingt et un ans et je cherche mes clés dix fois par jour».

Valerie Perrin, Les oublies du dimmanche, Albin Michel

«Eravamo radicati in questa terra, come i papaveri e gli iris azzurri lo erano nelle loro rocce. I nostri avi avevano lavorato questa terra e vi avevano pregato da molto più tempo di quanto la memoria umana potesse ricordare.

In secondo luogo la nostra esistenza era indissolubilmente legata a quella dell’altro popolo venuto dalla Palestina: il popolo ebreo. Insieme avevamo sofferto sotto la ferula dei romani, dei crociati e dei turchi; insieme avevamo imparato a dividere le cose semplici dell’esistenza umana: la fede, il rispetto della vita e dell’ospitalità. Papà diceva che la sorgente di una vita comune felice per i popoli risiede proprio in questi valori».

Elias Chacour, Fratelli di sangue, Edizioni Dehoniane

«Dov’ero stavo bene, era perfetto, troppo perfetto…Però adesso non potrei più fare a meno del freddo e del caldo, avrei bisogno della paura e del sollievo, mi mancherebbero la fame e la sazietà, e la luce e il buio, e il dolore e il sorriso…Non posso più fermarmi».

Luigi Ballerini, Io sono zero, Il castoro

«Capita che leggendo un libro qualcosa dentro di noi cominci a muoversi, che dei grumi si mettano in movimento in profondità… All’improvviso è come se sentissimo una melodia lontana o una voce dimenticata che ci chiama».

David Grossmann, Sparare a una colomba, Mondadori editore

«Noi classifichiamo i nostri pensieri in scatole che si sono formate durante i nostri primi anni di vita e che ci permettono di orientarci… Avere poche scatole, sapere esattamente dove si trovino permette all’uomo di adattarsi rapidamente all’ambiente, ma d’altro canto questa semplicità è un limite, perché è estremamente riduttiva. Acconsentire ad aumentare il numero di scatole, farsi domande sulla loro efficacia, inventarne di nuove quando ve ne è la necessità, richiede più dispendio di tempo, ma mette in condizione di disporre di infinite possibilità aggiuntive. E forse semplicemente di sentirsi più liberi».

Alain Gillot, Una scacchiera nel cervello, edizioni e/o

«In virtù di ulteriori calcoli emerse che tra New York e Rochester ogni giorno transitavano otto treni passeggeri, trasportando ogni giorno una media di 6000 persone. Cioè circa un milione in sei mesi. Ebbene di questo milione la linea Erie ne uccide da 13 a 26 in sei mesi e nello stesso arco di tempo 13000 persone del milione che vive a New York muoiono nel loro letto! Il pericolo non risiede nel viaggiare in treno ma in quei letti mortali!».

Mark Twain, Del pericolo di rimanere a letto, Edizioni Mattioli

«Finché non siete veramente malato o soffrite la fame o avete paura o vi trovate rinchiuso in una prigione o in un villaggio turistico, la primavera è sempre primavera».

George Orwell, Nel ventre della balena,

Edizioni bompiani

Le ferite subite durante l’infanzia e le numerose perdite l’avevano reso incapace di mostrarsi vulnerabile o di esprimere l’affetto in modo esplicito.

Irvin D. Yalom, Chiamerò la polizia, Edizioni Neri Pozza

Nel mondo attuale i sentimenti di appartenenza a una medesima umanità si indeboliscono, mentre il sogno di costruire insieme la giustizia e la pace sembra un’utopia di altri tempi. Vediamo come domina un’INDIFFERENZA di comodo, fredda e globalizzata, figlia di una profonda disillusione che si cela dietro l’inganno di una illusione: CREDERE CHE POSSIAMO ESSERE ONNIPOTENTI E DIMENTICARE CHE SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA.

Papa Francesco, Fratelli tutti, LEV – Libreria Editrice Vaticana

La rabbia del malato si esprime in parole semplici, violente: perché a me? Parole che a volte possono diventare indicibili: perché proprio a me e non a un altro? E’ una frase ingiusta, è lo scandalo della cattiveria quando ci riguarda. (…) La VERGOGNA è questa cosa qui. Ci rivela l’inesprimibile di noi, e ci rivela cosa siamo per gli altri, quanto valiamo nel catalogo dei vivi, ora che siamo guasti.

Francesca Mannocchi, Bianco è il colore del danno, Edizioni Einaudi

…ovvero il RISCHIO della ricerca scientifica. «La necessità di combattere questi temibili nemici della salute umana va però considerata in un quadro più ampio che comprende anche pericoli che non sono strettamente connessi all’attività svolta in un laboratorio. [ … ] “È impossibile azzerare i rischi dell’esistenza. Di paura si muore e di rischio si vive! Possiamo affrontare il pericolo in modo intelligente per evitare il tracollo sociale e riprendere la vita in tutti i suoi aspetti. Ben venga allora il contagio della libertà contro la paura che lega ogni legame e spegne la vita di tutti».

Joseph Tritto, Cina Covid-19: la chimera che ha cambiato il mondo, Edizioni Cantagalli

ovvero un altro tassello sulla PATERNITA‘.

«La figlia gli era tornata alla memoria a frammenti, poi a ondate: in maternità quando l’aveva vista per la prima volta, nel letto tra lui e Violette, imbacuccata in una coperta, nella vasca da bagno, in giardino, davanti a una porta, che attraversava una stanza, che disegnava, che giocava col pongo, a tavola, nella piscina gonfiabile, nei corridoi della scuola, d’inverno, d’estate, col vestito rosso un po’ luccicante, che faceva i giochi di prestigio con le sue manine. E lui sempre lontano, come in visita nella vita della figlia che avrebbe voluto maschio».

Valerie Perrin, Cambiare l’acqua ai fiori, Edizioni e/o

“L’aridità non era il mio stato d’animo consueto, ma sopravveniva sempre quando mi mancava un LIBRO. Allora l’anima restava subito sconvolta e i pensieri si disperdevano con la lettura, li raccoglievo di nuovo e mi sentivo l’anima come bandita da una carezza”. Santa Teresa d’Avila

Santa Teresa D’Avila, Il libro della vita

Giovanni Bollea, Le madri non sbagliano mai, Edizioni Feltrinelli

“Ho imparato una cosa nei tribunali, in piedi e che non c’entra con la sentenza. Che … i giudici non pensano che quello che fanno sia giusto. Ma che la giustizia è solo l’esito possibile di un ragionamento”.

Valeria Parrella, Almarina, Einaudi Edizioni

Non è forse questa SOLITUDINE esistenziale la sorgente profonda di tanta insoddisfazione che cogliamo ai nostri giorni? Tanta insicurezza e tante reazioni sconsiderate hanno la loro origine nell’aver abbandonato Dio roccia di salvezza.

S. Giovanni Paolo II, dicembre 2002